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Bianco e verde

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Daniele Francesco Mauro.

“La chiusura di un anno, sia esso scolastico, universitario, lavorativo o professionale, inevitabilmente segna dei bilanci: spesso, o quasi sempre, di risultato. Per un team sportivo il risultato, la vittoria sul campo è certo fondamentale e primario: senza di esso non si cresce, non si va avanti. Ma quando la crescita umana, il senso dello sport, la squadra e la collaborazione prevalgono sul senso spicciolo della semplice vittoria circoscritta al momento, è lì che il campione della schiacciata o il gigante che fa “muro” diventa uomo.

La Showy Boys Galatina ha una grande fortuna: quella di aver incontrato sul suo cammino il mister Gianluca Nuzzo e di avergli affidato anche il settore giovanile. Professionista di comprovata esperienza, carattere morbido e pacato con grande spirito di leadership. Ed è questo il punto: Nuzzo non allena solo ed esclusivamente per vincere, certo un bel risultato è sempre una conferma, Nuzzo non urla mai, eppure è ascoltato da tutti. Nuzzo insegna che per ottenere dei risultati è necessaria costanza e metodo e che il desiderio di successo non deve mai trasformarsi in rabbia di vittoria; d’altro canto sa che i suoi ragazzi non vivono di solo sport! E questo inevitabilmente si vede! Se poi si aggiungono due colori: il bianco e il verde, il cerchio si chiude! Nell’immaginario collettivo il bianco verde ha segnato più di una generazione nella nostra città, quando il nostro palazzetto grondava di gioventù raccolta intorno ad una squadra, si stava insieme e si gioiva per i risultati ottenuti. Con pazienza, caparbietà e attenzione questo è ciò che la società e il mister cercano di fare: formare, prima ancora che degli atleti fortemente competitivi, degli uomini possibilmente corretti, certi che il resto verrà da sé. In una realtà come quella della nostra città, dove le possibilità di svago sono fortemente carenti, lo sport tutto assume un valore sociale fondamentale; e quando è praticato da gioventù sana e guidato da adulti che non hanno bisogno di urlare per farsi ascoltare, vuol dire che la direzione è quella giusta. Alla dirigenza della nostra squadra e al mister che la allena va il mio, ma sono certo di tutti, plauso: perché crescere figli è cosa ardua, ma trovare chi ti aiuta a farli diventare uomini è cosa rara. Grazie Showy, grazie mister, bianco-verdi sempre!”.

Un papà

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